CALENDARIO
GENNAIO
itinerari enogastronomici e del gusto
FEBBRAIO
itinerari enogastronomici e del gusto
MARZO
itinerari ambientali naturalistici e storico-culturali
APRILE
itinerari ambientali naturalistici e storico-culturali
MAGGIO
itinerari ambientali naturalistici e storico-culturali
GIUGNO
itinerari del mare
LUGLIO
itinerari del mare
AGOSTO
itinerari del mare
SETTEMBRE
itinerari del mare
OTTOBRE
itinerari enogastronomici e del gusto – itinerari ambientali e naturalistici e storico-culturali
NOVEMBRE
itinerari enogastronomici e del gusto
DICEMBRE
itinerari enogastronomici e del gusto
ITINERARIO NATURALISTICO DELLA RES
Proposta del giorno: visita di Buseto Palizzolo, il paesaggio busetano offre al visitatore uno spettacolo campestre di straordinaria bellezza naturalistica, facente parte della Rete Ecologica Siciliana in perfetto collegamento con le principali località di interesse turistico site ella provincia. (il sito archeologico di Segesta, la splendida spiaggia di S.Vito Lo Capo, la Riserva Naturale Orientata dello Zingaro, le isole Egadi, la cittadina medioevale di Erice, Trapani, la Riserva delle Saline e Marsala). Interessante la sterminata distesa del Bosco D’Arcudaci (detto fino a poco tempo fa Bosco Scorace), il cui nome deriva dal termine Arcu d’Aci, riferito prima ad un casale arabo e poi ad una baronia, era composto in origine esclusivamente da querce da sughero, la maggior parte delle quali sono state abbattute nel periodo post bellico: successivamente a cura del Corpo Forestale è stata intrapresa l’opera di rimboschimento; cena al ristorante ed eventuale pernottamento presso una struttura ricettiva con la quale si è stipulato l’accordo.
Proposta del giorno: visita dell’incantevole scenario della Foce del Belice istituita nel 1984, splendida area naturalistica che si caratterizza per le dune intorno alle quali si è formato un sistema florofaunistico particolare, e che fa rientrare Castelvetrano-Selinunte nella Rete Ecologica Siciliana grazie alla riserva che intorno ad essa è stata istituita. Visita al Parco archeologico di Selinunte, tra gli antichi templi si possono fare rilassanti passeggiate, esplorazione della spiaggia sottostante; cena al ristorante ed eventuale pernottamento presso una struttura ricettiva con la quale si è stipulato l’accordo.
Proposta del giorno: visita della Riserva dello Zingaro, area naturalistica che si estende per sette chilometri tra San Vito Lo Capo e Scopello-Castellammare, tali comuni rientrano nell’Area Res proprio grazie a tale area istituita dopo una marcia popolare che ha fatto la storia dell’ambientalismo in Sicilia, offre emergenze geologiche e culturali, oltre che suggestioni da mare caraibico; cena al ristorante ed eventuale pernottamento presso una struttura ricettiva con la quale si è stipulato l’accordo.
Proposta del giorno: Escursione nella riserva delle Saline di Trapani e Paceco e relativo museo del sale. E’ consigliato, ove possibile, di raggiungere la riserva in bicicletta tramite l’apposita pista ciclabile. Nella riserva vivono varie specie di volatili autoctoni e, durante il periodo giusto è possibile ammirare stormi di fenicotteri rosa che nelle saline trovano il loro nutrimento; cena al ristorante ed eventuale pernottamento presso una struttura ricettiva con la quale si è stipulato l’accordo.
Proposta del giorno: visita alle incantevoli Grotte di Santa Ninfa, complesso speleologico di natura carsica su base gessosa, si sviluppa per oltre un chilometro con un sistema di grotte comunicanti, insieme al Monte Finestrelle è testimonianza della fiorente civiltà degli Elimi che dominava l’intero comprensorio; cena al ristorante ed eventuale pernottamento presso una struttura ricettiva con la quale si è stipulato l’accordo.
Proposta del giorno: visita all’incantevole scenario nella riserva naturale dello Stagnone di Marsala, tra saline e mulini a vento. Un sistema di isolette, ricche di vegetazione, in un fondale basso popolatissimo si grandi predatori, all’interno di un’area a valenza archeologica tra le più importanti della Sicilia. Mozia, la Scuola, Santa Maria e l’Isola Grande, in cui le paludi di acqua salmastra sono spezzate dalle antiche saline; cena al ristorante ed eventuale pernottamento presso una struttura ricettiva con la quale si è stipulato l’accordo.
ITINERARIO STORICO CULTURALE DELLA RES
Proposta del giorno: visita al comune di San Vito Lo Capo, di esso oltre al caratteristico borgo marinaro, possiamo ammirare la Chiesa Madre, che fu edificata nel XVII secolo sulla fortezza costruita per proteggere la cappella di san Vito; la Cappella di Santa Crescenza, edificata nel XVI secolo in onore della nutrice di san Vito; la tonnara del Secco; le numerose torri di avvistamento sorte per segnalare la presenza di navi nemiche, come quella dell’Impiso e del Torrazzo; cena al ristorante ed eventuale pernottamento presso una struttura ricettiva con la quale si è stipulato l’accordo.
Proposta del giorno: visita al centro storico di Buseto Palizzolo, interessante il Museo della civiltà locale, La biblioteca/Pinacoteca Comunale, la Villa Comunale, la Chiesa Madre “Maria SS. Del Carlemo”; cena al ristorante ed eventuale pernottamento presso una struttura ricettiva con la quale si è stipulato l’accordo.
Proposta del giorno: visita al centro storico di Castelvetrano, la cui originalità è data dal
sistema delle piazze principali. Dal Gotico al Rinascimento, al Barocco, al Neoclassico, la città è ricca di monumenti ed opere d`arte, fra le quali spiccano le spettacolari decorazioni dei Ferraro nelle chiese di San Francesco, San Domenico e alla Madrice; cena al ristorante ed eventuale pernottamento presso una struttura ricettiva con la quale si è stipulato l’accordo.
Proposta del giorno: giro dei monumenti e opere d’arte di Alcamo, il Castello dei Conti di Modica, la Chiesa di San Tommaso, importante costruzione gotico-catalana della Città, la Basilica di Santa Maria Assunta, nella quale si custodiscono mumerose opere di grande valore artistico e storico, la chiesa di San Paolo e Bartolomeo alta espressione del barocco alcamese; cena al ristorante ed eventuale pernottamento presso una struttura ricettiva con la quale si è stipulato l’accordo.
Proposta del giorno: visita al Parco archeologico di Selinunte e della cittadina di Marinella posta ai piedi del parco. “Cave di Cusa”, cantiere selinuntino da dove vennero estratti i blocchi di pietra per la costruzione dei templi selinuntini. E spostamento a Mazara del Vallo per la visita al caratteristico centro che mantiene immutata la originaria impostazione islamica con la sua “Kasbah”, fatta di viuzze, stretti vicoli e cortili pittoreschi e la chiesetta arabo normanna di San Nicolò Regale posta sulle sponde del Porto canale sul fiume Mazaro. La splendida Basilica Cattedrale con i suoi affreschi; cena al ristorante ed eventuale pernottamento presso una struttura ricettiva con la quale si è stipulato l’accordo.
Proposta del giorno: visita di Trapani. Situata lungo la costa prospiciente le Isole Ègadi e non lontano dalla bella Erice, Trapani era conosciuta dai Greci col nome di Drepanon che significa falce, forse in relazione alla forma del suo promontorio anche se al tempo vi erano solo isole e scogli. Centro della città è Piazza Vittorio Emanuele dove si trova villa Margherita, con parco pubblico dove ci sono i resti del Castello di Terra (1186). Tanti altri i luoghi d’interesse a Trapani: il Palazzo della Giudecca del ‘500, la Torre di Ligny (1671) che ospita il Museo della preistoria, il Museo Regionale “Pepoli”che ospita nutrite raccolte di scultura, pittura e reperti archeologici. Tra le chiese citiamo la Chiesa e collegio dei Gesuiti, la Basilica-Santuario di Maria Santissima Annunziata (1315-1332), la chiesa di Sant’Agostino (XIV sec.), la chiesa di Santa Maria di Gesù (XVI sec.). Nell’ambito della manifestazioni liturgiche pasquali, il Venerdì santo si tiene ogni anno in città la Processione dei Misteri.
Erice meravigliosa sintesi di arte, storia e paesaggio, la cittadina di Erice conserva praticamente intatto il suo centro medievale, perfettamente integrato con la morfologia del monte ed armoniosamente fuso con la splendida natura circostante. A sud-est dell’abitato si trova il bellissimo giardino del Balio, all’interno del quale svetta il castello Pepoli, costruito in età normanna e largamente modificato nel XIX sec. per essere trasformato in villa. Risale invece al XII sec. il castello di Venere: una tipica fortezza medievale costruita nell’area ove un tempo doveva sorgere l’antico santuario di Venere Ericina. Erice accoglie più di sessanta chiese, alcune delle quali documenti architettonici di grande pregio e preziosa testimonianza storica: tra queste la chiesa di San Martino, di San Cataldo, di San Giuliano, di San Giovanni Battista. Tra le chiese primeggia la Matrice, dedicata all’Assunta ed eretta nei primi anni del XIV sec. cui si aggiunse successivamente il protiro gotico davanti allo straordinario portale ogivale. L’interno è stato abbondantemente rimaneggiato e conserva una Madonna col Bambino in marmo, opera di Domenico Gagini (XV sec.), ed una ancona marmorea cinquecentesca. Trecentesco è anche il massiccio campanile isolato della chiesa, merlato ed ornato di bifore e monofore, di chiara ispirazione chiaramontana. Il cuore della città è rappresentato dalla piazza Umberto I°, sulla quale si affaccia il Municipio, che ospita il Museo Cordici. Nell’atrio del museo si trova l’Annunciazione di Antonello Gagini; all’interno collezioni di monete e opere pittoriche e reperti preistorici, punici e greci, provenienti dalla necropoli ericina. Tra questi la splendida testina di Afrodite (V sec. a.C.). cena al ristorante ed eventuale pernottamento presso una struttura ricettiva con la quale si è stipulato l’accordo.
ITINERARIO DEL GUSTO DELLE LOCALITÀ DELLA RES
Al fine di avere una completa conoscenza del territorio il ristorante proporrà dei pranzi o cene a tema, a secondo della tradizione culinaria del luogo visitato. Gli itinerari enograstronomici sono intesi soprattutto come itinerari del gusto secondo la tradizione tipica dei siti della rete ecologica siciliana. Il cliente che visita la località prescelta avrà modo di degustare i prodotti tipici del luogo. Visitare la Sicilia significa, anche, prepararsi ad un viaggio attraverso il gusto della gastronomia siciliana. Un piacevole modo per apprezzare la ricchezza la Sicilia è quello di sedersi a tavola e lasciarsi ammaliare dai profumi e dai sapori di una cucina che rispecchia appieno la morfologia variegata del territorio. Uno degli elementi che fanno della vacanza in Sicilia un soggiorno indimenticabile, è senz’altro quello della ricchezza gastronomica dell’isola.
Il ristorante si pone dunque l’obiettivo di fa conoscere le varie tradizioni culinarie delle numerose popolazioni che hanno nei secoli frequentato l’isola. Saranno proposti piatti tradizionali siciliani che risalgono all’antica Grecia, alla tradizione romana, araba e spagnola e anche della cucina francese che è quella dei cosiddetti “Monsù”. Le caratteristiche dei piatti cambiano in relazione alle varie zone. Nelle coste abbiamo una prevalenza di piatti a base di pesce mentre all’interno si possono gustare ottimi piatti a base di carne, legumi e ottimi formaggi, (cibi maggiormente legati ad cultura contadina). Nella parte occidentale dell’isola si trova un particolare influsso arabo. Agli Arabi si deve l’introduzione degli agrumi, dello zucchero, della cannella e dello zafferano, oltre a quella del riso. Le famose arancine (detto arancino nella parte orientale dell’isola) con ripieno di carne e piselli, sono di derivazione araba. I piatti siciliani sono riconoscibili per la ricercatezza degli accostamenti e per il gusto dei sapori intensi e fortemente aromatizzati. C’è da dire che l’immensa varietà dei sapori è agevolata anche dalla presenza nell’isola di aromi e specie vegetali che non si trovano in altri luoghi. Una peculiarità dell’isola è quella di possedere infatti il clima giusto per alcune specie vegetali che, anche se non sono proprio autoctone, hanno trovato in Sicilia l’ambiente giusto per svilupparsi. Tra gli aromi locali più diffusi si distingue il basilico, l’origano, l’aglio e la cipolla, ma vi è anche l’alloro, la salvia, il timo, il rosmarino, lo zafferano ed il prezzemolo, presente in molti piatti siciliani, -specie in quelli a base di pesce-. La produzione artigianale di estratto di pomodoro arricchisce molte ricette tradizionali. Varia è la cucina d’ispirazione popolare e molte ancora oggi le friggitorie, i forni e le bancarelle che offrono a tutte le ore sfinciuni e pane e panelle (con farina di ceci) e cazzilli (crocchè di patate). Noto anche il semplicissimo pane cunsato (condito con olio sale pepe ed origano) da consumarsi appena sfornato ed il palermitano pane ca’meusa (cioè con la milza cucinata in grandi pentoloni) che può essere schietta o maritata se condita con un pò di ricotta.
Generalizzato è l’uso dell’olio d’oliva e l’uso del sale marino (preferito al salgemma). Un ruolo importantissimo in Sicilia lo detiene il pane. Ogni paese, vanta la sua qualità di pane, il pane di casa, diverso per l’impasto, forma e il tempo di lievitazione. Numerosi sono i pani “votivi” preparati appositamente per certe feste patronali, in alcune località, come a Salemi, raggiungono livelli decorativi praticamente artistici. La Sicilia avendo numerosi porti e pescherecci, è ricchissima di pesce, e la cucina siciliana lo omaggia con le numerose ricette a lui dedicate. Una particolarità ad esempio è rappresentata dalla pasta con i ricci che si pescano in alcuni periodi dell’anno, oppure gli spaghetti con la polpa di granchio. Alcune qualità di pesce sono comunque maggiormente legate alla tradizione come il pesce spada che è prerogativa del messinese e viene preparato alla ‘gghiotta, con cipolle, olive bianche, pomodoro e capperi.
La pesca del tonno, confermata dalle numerose tonnare di cui il territorio costiero siciliano è ricco, ha portato allo sviluppo di una industria conserviera del tonno, e ad una ricetta caratteristica: la tonnina a sfinciune. Anche il polpo e le triglie sono moto apprezzate. Il calamaro è cucinato con un gustoso ripieno simile a quello degli involtini di pesce spada.
Nel trapanese si usa preparare il cuscus di pesce, di nota origine magrebina e molto diffuso in tutta l’area mediterranea, oggi molto valorizzato a S. Vito –TP-, con un apposita sagra che vede addirittura la partecipazione di cuochi a livello internazionale. Una produzione caratteristica è quella delle sarde a beccafico (con pangrattato, limone, pinoli), leggermente agrodolci e della pasta con le sarde che si prepara per la festa di S. Giuseppe e che, dalla provincia di Palermo, si è diffusa in tutta l’isola. Molto diffusa anche la palermitana pasta al forno (realizzata rigorosamente con gli anelletti ed il capoliato) e la catanese pasta alla Norma con pomodoro, melanzane e ricotta salata.
Un altro aspetto della cucina cosiddetta povera sono alcune elaborate preparazioni di verdure ed ortaggi come la caponata di melanzane i peperoni imbottiti, alle quali si contrappongono piatti più semplici come la zucca in agrodolce con aglio e menta e i carciofini ed i cardi alla pastella – o pastetta come si dice da queste parti.
Elemento di fondamentale importanza per la gastronomia siciliana è l’aspetto decorativo dei piatti e della stessa tavola. Il cibo deve essere presentato sempre in modo curato, a dispetto anche della semplicità della ricetta e così vediamo un semplice gelo di mellone rosso arricchirsi di granelli di pistacchi, gocce di cioccolata ed un gelsomino, oppure una torta alla ricotta arricchirsi fino a diventare la cassata siciliana che tutti conosciamo. Questi aspetti gastronomici caratteristici sono valorizzati in Sicilia dalla organizzazione di numerose sagre che si svolgono un quasi tutte le località dell’isola. Abbiamo quella dell’olio di oliva, del pistacchio, della nocciola e della mandorla, della pesca di bivona e delle arance rosse di Sicilia e l’elenco delle sagre non finisce qui perché si estende anche al prodotto lavorato, e fioriscono sagre come quella del cannolo di ricotta e quella delle conserve e dei formaggi. La preparazione della carne, agnello castrato o maiale prevalentemente, è alla brace, ma essa viene spesso gustata anche in polpette o polpettoni.
Tra le preparazioni risultano più numerose quelle che utilizzano le parti povere, come le interiora: Sono nate così alcune specialità molto rustiche come ad esempio le stigghiole o la frittola. La produzione di formaggi (caci e ricotte) è legata alla tradizione de pastori. Ancora oggi è possibile in alcune località di montagna trovare dei rifugi agricoli dove i pastori preparano la ricotta con metodo antichi e viene offerta calda in un piatto di legno. Noto in tutto il mondo anche il primosale siciliano e le provole della zona di Ragusa. Anche la frutta ricopre un ruolo preminente. L’uva zibibbo – il nome deriva da Capo Zebib nell’Africa settentrionale- ed il limone insieme all’arancia hanno poi uno spazio speciale che rende identificabili questi frutti come prodotti tipicamente siciliani insieme al frutto simbolo della Sicilia, il fico d’India. Il fico d’india è venduto ghiacciato la sera nelle bancarelle di strada. Anche la fetta di anguria ghiacciata fa parte della tradizione ed in estate è frequente poter trovare dei chioschetti che vendono “mellone rosso” fresco da consumare al momento. Molto buono da gustare e rinfrescante anche il grosso cedro viene chiamato pipittuni che si trova nelle bancarelle e viene consumato appena tagliato con un pizzico di sale (a stricasale).
Un cenno meritano anche le varie calie e semenza che non mancano mai nelle bancarelle durante le feste di paese. Tali bancarelle sono spesso davvero spettacolari, spesso decorate con le pitture variopinte tipiche dei carretti siciliani e ricche di ogni tipo di frutta secca e dolci tipici – tra cui il coloratissimo gelato siciliano verde rosa e bianco-. I dolci siciliani dai nomi originalissimi e dai gusti dolcissimi sono di chiara derivazione araba. Famosi quelli alla pasta di mandorle. La Sicilia vanta produzioni tradizionali antichissime alcune delle quali legate alle tradizioni dei conventi di suore. Alcuni dolci venivano venduti a Palermo fino a pochi anni fa ancora attraverso una porticina girevole che consentiva alle suore di non esser viste.
I nomi delle pasterelle erano tra i più originali. Note sono rimaste le minne di vergine, pasterelle ripiene di ottima conserva e ricoperte di glassa riccamente decorate, che ricordavano appunto la forma di un seno di donna. Noti i anche i mustazzola, i quaresimali, i ravioli dolci ripieni di crema di ricotta e i gucciddati a forma di corona circolare ripieni di conserve realizzate con mandorle tritate e fichi secchi molto dolci. Chi infine non conosce i cannoli ripieni di crema di ricotta, -famosi quelli giganti di Piana degli Albanesi- le sfinci, che si consumano per San Giuseppe e le quadrate caramelli di carrubba. La pignulata, la variopinta frutta martorana e i pupi di zuccaro contribuiscono a completare il quadro. Uno spazio meritano anche le granite. Ottime quelle di Messina, anche se quella di Sciacca non è da meno. Le granite più caratteristiche, oltre a quelle di limone sono quelle di gelsi rossi e di mandorla.
Tra i liquori c’è da ricordare l’uso antico dei rosoli preparati in casa ed ottenuti in prevalenza dalle essenze di agrumi. Le donne si riunivano in casa per parlare del più e del meno oppure fare dei pettegolezzi (curtigghiare), ed usavano offrire questo rosolio in alcuni piccolissimi bicchierini di cristallo. Anche il caffè fa parte della tradizione siciliana, meglio se nero, forte e molto concentrato. Infine un aspetto oggi sempre più valutato è quello dei vini e dei vini liquorosi. I vari Passito di Pantelleria, Moscato di Noto, il Marsala e Malvasia di Lipari sono oggi noti in tutto il mondo come del resto anche il Nero d’Avola, il Cerasuolo di Vittoria, il Nerellomascalese, l’Inzolia ecc… La produzione vinicola siciliana va sempre di più assumendo un ruolo importante al pari di altre regioni italiane tradizionalmente più legate alla tradizione vitivinicola
ITINERARI DEL GUSTO
Come già detto saranno proposti soprattutto piatti della tradizione locale trapanese:
Proposta del giorno: pranzo o cena della tradizione tipica culinaria del comune di San Vito e dintorni
Proposta del giorno: pranzo o cena della tradizione tipica culinaria del comune di Castelvetrano
Proposta del giorno: pranzo o cena della tradizione tipica culinaria del comune di Castellammare del Golfo
Proposta del giorno: pranzo o cena della tradizione tipica culinaria del comune di Trapani
Proposta del giorno: pranzo o cena della tradizione tipica culinaria del comune di Santa Ninfa Proposta del giorno: pranzo o cena della tradizione tipica culinaria del comune di Mazara del Vallo
Proposta del giorno: pranzo o cena della tradizione tipica culinaria del comune di Marsala
Proposta del giorno: pranzo o cena della tradizione tipica culinaria del comune di Santa Ninfa
ITINERARIO ENOGASTRONOMICO DELLA RES
Provincia di TRAPANI
San Vito Lo Capo: Nel mese di Settembre vi si svolge il rinomato Cous Cous fest, Festival internazionale dell’integrazione culturale, un importante appuntamento che si rinnova ormai da anni, coinvolgendo nella sua atmosfera festosa tutti i paesi dell’area euro-mediterranea e non solo. Protagonista indiscusso della manifestazione è il cous cous, piatto ricco di storia ed elemento di sintesi tra culture, simbolo di apertura, meticciato e contaminazione
Buseto Palizzolo: “Natura……lmente a Tangi” Sagra del grano, periodo giugno-luglio; Mostra Mercato “Buseto Produce”, a luglio; Sagra della “pasta cu l’agghia”, 14 agosto.
Castelvetrano-Selinunte: Sagra delle sarde, agosto; SDagra del Pane nero di Castelvetrano, settembre. Rigoglioso cresce l’ulivo della cultivara “Nocellara del Belice” che trova condizioni ambientali uniche, tali da far primeggiare l’olio extravergine, che riscuote premi e consensi unanimi in tutto il mondo, consigliato per tutti i piatti della dieta mediterranea, in particolare come condimento essenziale di insalate e pietanze fredde e l’oliva da mensa utilizzata nella eparazione di antipasti tipici. Particolarmente apprezzato anche da Veronelli il pane nero di Castelvetrano da gustare caldo condito con olio, origano e sardine salate. Tipico il pesce azzurro di Marinella conservato anche sotto sale. Ottimi i formaggi di pecora del belice.
Piatto forte consigliato la “pasta a tiano di San Giuseppe” una variante locale della famosa pasta con sarde amalgamata con verdure al forno a bassa temperatura. Dolci di mandorla e i fichi accompagnati da vini liquorosi sono l’ideale conclusione di un pranzo.
Marsala: Palatofino, a gennaio, una manifestazione enogastronomica che grazie alla partecipazione popolare traccia una classifica dei prodotti tipici più amati dalla comunità locale. Il vino marsala, due secoli di storia, svela nei bagli i suoi segreti. Nelle cantine e nelle enoteche si possono degustare altri vini di qualità. Tutti si trovano a tavola con i piatti tipici della cucina lilibetana: dalla pasta col matarocco al tonno ammuttunatu, daicapidduzzi di ricotta alla cubbaita di San Giuseppe. Gusti e sapori che si incontrano lungo la “strada del vino” e fanno scoprire la cultura e le tradizioni della civiltà rurale-contadina che nel territorio ha radici profonde. Appuntamenti da non perdere in questo itinerario il week end ribaldino (maggio) e vinoro (ottobre).
ITINERARIO DEL MARE DELLA RES
Proposta del giorno: Giornata di mare nelle caraibiche spiagge di San Vito Lo Capo.
Proposta del giorno: giornata nell’area compresa fra Marinella di Selinunte (Castelvetrano) e Porto Palo, caratterizzata da una vegetazione palustre sull’asta terminale del Belice, dove sostano e nidificano molte specie di uccelli. Le dune sabbiose offrono un meraviglioso spettacolo guardando il mare.
Proposta del giorno: visita della Riserva dello Zingaro, da vedere la Grotta dell’Uzzo, la Grotta del Sughero, la grotta della Ficarella, un tempo frequentate dalla foca monaca.
Proposta del giorno: visita delle Isole Egadi, L’Area Marina Protetta Isole Egadi, istituita nel 1991, abbraccia l’arcipelago trapanese delle Egadi: Levanzo, Favignana e Marettimo. A Favignana i fondali sabbiosi sono “terreno” ideale per una serie di rilevanze vegetazionali quali la posidonia e la pavonica, nota come coda di pavone.
Proposta del giorno: si completa la visita delle Egadi con escursioni agli isolotti più piccoli Marettivo e Levanzo.
Proposta del giorno: Stagnone di Marsala, un sistema di isolette che la parte della Riserva istituita nel 1984.
ITINERARIO DELLE RISERVE NATURALI DELLA RES (COMUNE DI CASTELVETRANO)
Percorso: visita della Riserva dello Zingaro, area naturalistica che si estende per sette chilometri tra San Vito Lo Capo e Scopello-Castellammare, tali comuni rientrano nell’Area Res proprio grazie a tale area istituita dopo una marcia popolare che ha fatto la storia dell’ambientalismo in Sicilia, offre emergenze geologiche e culturali, oltre che suggestioni da mare caraibico. Sulla base della classificazione bioclimatica, definita secondo gli indici di Rivas-Martínez, il territorio è compreso fra il termomediterraneo inferiore secco superiore ed il mesomediterraneo inferiore subumido superiore. Il paesaggio vegetale risente notevolmente delle intense utilizzazioni del passato, ed in particolare degli incendi, per cui si presenta alquanto brullo e denudato, rappresentativo di gran parte dei rilevi cartonatici della Sicilia nord-occidentale. Si tratta di un’area di notevole interesse floro-faunistico e fitocenotico. Il paesaggio vegetale si presenta alquanto denudato, ampiamente fisionomizzato dalla dominanza di aspetti di vegetazione a Chamaerops humilis o ad Ampelodesmos mauritanicus. Ben rappresentate sono le formazioni casmofitiche che colonizzano le rupi costiere e dell’interno, nel cui ambito è rappresentato.
Percorso: visita dell’incantevole scenario della Foce del Belice istituita a Riserva nel 1984, splendida area naturalistica che si caratterizza per le dune intorno alle quali si è formato un sistema florofaunistico particolare, e che fa rientrare Castelvetrano-Selinunte nella Rete Ecologica Siciliana grazie alla riserva che intorno ad essa è stata istituita. Nell’area si costituiscono i tipici habitat dell’ambiente dunale che caratterizzano le coste della Sicilia meridionale (battigia, zona afitoica, antiduna, dune embrionali, retroduna, ecc.), nel cui ambito si possono ricontrare gran parte degli aspetti vegetazionali tipici del microgeosigmeto psammofilo, un tempo culminante nella macchia a Juniperus macrocarpa e J. turbinata; queste ultime entità risultano ormai completamente estinte dalla stessa area, le cui formazioni di macchia di un tempo sono state distrutte già nel passato, a causa della remota antropizzazione del territorio. L’area del SIC riveste un’importanza notevole, sia dal punto di vista paesaggistico che biologico-ambientale. Nel sistema dunale trova spazio un’insieme di comunità vegetali a carattere psammofilo e subalofilo, caratterizzate da entità alquanto specializzate a rare in Sicilia, anche in funzione del disturbo antropico sugli stessi habitat. Di un certo interesse risultano anche alcuni frammenti di macchia – in particolare quelli a Quercus calliprinos, peraltro assai rari e localizzati –, gli aspetti di gariga a Palma nana, i circoscritti lembi alofitici del Crithmo-Limonium, le formazioni elofitiche presenti lungo le foci dei due corsi d’acqua. In questi ambiti dove trovano rifugio anche varie entità della fauna stanziale e migratoria. Fra le specie botaniche figurano alcune entità rare, o ritenute di particolare interesse fitogeografico. Il sito presenta ambienti, anche di piccole dimensioni, che svolgono un ruolo notevole per la sopravvivenza di una fauna invertebrata localizzata in questa area e poco diffusa altrove. La foce del belice svolge un ruolo fondamentale come rotta e luogo di sosta degli uccelli migratori.
Percorso: Escursione nella riserva delle Saline di Trapani e Paceco e relativo museo del sale. E’ consigliato, ove possibile, di raggiungere la riserva in bicicletta tramite l’apposita pista ciclabile. Nella riserva vivono varie specie di volatili autoctoni e, durante il periodo giusto è possibile ammirare stormi di fenicotteri rosa che nelle saline trovano il loro nutrimento. Le Saline di Trapani e Paceco includono una vasta depressione retrodunale ancora oggi sfruttata attraverso la salicoltura. L’intera area si trova inondata per buona parte dell’anno, con una porzione che si dissecca completamente in estate. Il substrato è impermeabile per l’elevata concentrazione di limo e argilla. Dai dati termopluviometrici delle stazioni di Trapani e Marsala risultano precipitazioni medie annue comprese fra i 483 ed i 500 mm, mentre le temperature medie superano i 21°C – sulla base della classificazione bioclimatica di Rivas-Martinez, la ZPS rientra nel termomediterraneo inferiore secco inferiore. Nelle vasche di fredda, le saline ospitano popolamenti a Cymodocea nodosa e Ruppia cirrhosa, insieme a popolamenti a invertebrati bentonici. L’intera area riveste un’importanza notevolissima, sia dal punto di vista paesaggistico che biologico-ambientale. Il sistema delle saline ospitano un’insieme di comunità vegetali a carattere alofitico e subalofilo, caratterizzate da entità alquanto specializzate a rare in Sicilia, anche in funzione della peculiarità dell’habitat, oltre che dalla stessa regressione nel territorio regionale. Numerose sono le specie della flora vascolare che figurano in liste rosse (Conti, Manzi & Pedrotti, 1992). Nel 1980 l’area è stata dichiarata di elevato valore ornitologico a livello internazionale venendo inserita in un apposito “inventario”. Nel 1989 l’area delle saline di Trapani e dello Stagnone di Marsala è stata inserita nell’elenco dei siti di particolare importanza ornitologica in Europa. Numerose le specie di insetti endemici o rari alcuni dei quali trovano nell’area dello stagnone l’unica stazione di presenza in Italia (es. Teia dubia).
Percorso: visita all’incantevole scenario nella riserva naturale dello Stagnone di Marsala, tra saline e mulini a vento. Un sistema di isolette, ricche di vegetazione, in un fondale basso popolatissimo si grandi predatori, all’interno di un’area a valenza archeologica tra le più importanti della Sicilia. Mozia, la Scuola, Santa Maria e l’Isola Grande, in cui le paludi di acqua salmastra sono spezzate dalle antiche saline. L’intera area riveste un’importanza notevolissima, sia dal punto di vista paesaggistico che biologico-ambientale. Il sistema delle saline e le stesse aree più o meno depresse dello Stagnone ospitano un insieme di comunità vegetali a carattere alofitico e subalofilo, caratterizzate da entità alquanto specializzate a rare in Sicilia, anche in funzione della peculiarità dell’habitat, oltre che dalla stessa regressione nel territorio regionale. Numerose sono le specie della flora vascolare che figurano nella lista rossa (Conti, Manzi & Pedrotti, 1992). Particolare interesse riveste altresì la presenza di varie entità della flora biologica. Nel 1980 l’area è stata dichiarata di elevato valore ornitologico a livello internazionale venendo inserita in un apposito “inventario”. Nel 1989 l’area dello Stagnone di Marsala e le saline di Trapani è stata inserita nell’elenco delle aree di particolare importanza ornitologica in Europa. Numerose le specie di insetti endemici o rari alcuni dei quali trovano nell’area dello Stagnone l’unica stazione di presenza in Italia (es. Teia dubia). La presenza delle formazioni recifali di Posidonia oceanica, oltre all’importanza come nursery area per le specie ittiche, completano le peculiarità di quest’ambiente, che più di qualsiasi altro ha mantenuto un equilibrio fra le millenarie attività umane (pesca, acquacoltura e salicoltura) e le sue caratteristiche naturalistiche ed ecologiche. All’interno della prateria di Posidonia oceanica è presente il Mollusco Pinna nobilis, il più grande Bivalve presente nel Mediterraneo e inserito nell All. 4 della Direttiva Habitat. L’area marina è segnalata come elettiva per i processi di speciazione di taxa marini. Sono state rinvenute 2 specie di Osteitti: Opeatogenys gracilis e Syngnathus abaster.